Lo spuntino pomeridiano di Maria Antonietta

Amava la vita bucolica Maria Antonietta regina di Francia, lontano dalle costrizioni del cerimoniale di Versailles. Per questo si ritirava, appena poteva, al Petit Trianon, nascosto nella parte nord dei giardini della reggia. Costruito attorno al 1760 per l’amante di Luigi XV, Madame de Pompadur, e donato a Maria Antonietta dal marito Luigi XVI come regalo di nozze, ospitò tutti i divertissement della regina e della sua corte. Lei lo allestì secondo il suo gusto neoclassico, commissionò la costruzione di una decina di edifici, senza lesinare a spese e imponendo il suo stile ovunque. Avrebbe, in questo modo, potuto ricordarle la vita di bambina al palazzo di Schönbrunn, dove organizzava fêtes champêtres sull’erba, realizzava collane di fiori, inseguiva farfalle.
Amava i fiori alla follia:

“Fosse per me le mie stanze sarebbero sempre piene di fiori freschi e decorazioni floreali rivestirebbero qualsiasi superficie,

dipinti sulle pareti e sui soffitti, intessuti nella stoffa dei miei abiti, ricamati su scarpe e borsette.
Se fosse stato possibile avrei persino indossato un giardino fra i miei capelli”

A ovest del Petit Trianon si trova il Petit Théậtre, dove la regina di Francia si esibiva regolarmente, nelle vesti di schiava o pastorella, davanti al re o ai membri della sua cerchia. Sull’altro lato del palazzo sorge il bucolico Jardin anglais e il bizzarro Humeau de la Reine, un grandioso villaggio rurale con fattoria dove la regina assecondava la moda, ispirata a Rosseau, del ritorno alla vita naturale. Vestita di mussola e riparata da un cappello di paglia, non era raro vederla raccogliere fiori, mungere le vacche (accuratamente nettate in precedenza) in secchi di ceramica bianca, organizzare pic nic sull’erba degustando fragole dell’orto (appena zuccherate) e latte appena munto. Non mangiava molto Maria Antonietta, le uniche cose a cui era particolarmente affezionata erano la cioccolata, che aromatizzava con una stecca di vaniglia, il caffè del mattino e una sorta di pane cui era abituata sin da bambina: il croissant.

Questi e altri segreti sono contenuti nell’interessante
Diario proibito di Maria Antonietta, di Juliet Grey (2011)